Viaggio allucinante
- Autore: Isaac Asimov
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
Non è di certo una novità il fatto che circa un terzo dei film che vediamo sia frutto della mente di qualche romanziere, prima ancora che di un regista o di uno sceneggiatore. Ma cosa succede quando è il libro a basarsi su un film e non il contrario?
La risposta più ovvia è: dipende dal film. Quella ancora più ovvia: dipende dal romanziere. E per quanto l’idea della trasposizione letteraria possa suscitare il mio scetticismo (sappiamo tutti come certe cose che sullo schermo sembrano funzionare alla perfezione possano non dimostrarsi poi così accattivanti nelle loro vesti di carta e inchiostro), vi assicuro che se il film è "Viaggio allucinante" e il romanziere è Isaac Asimov, si può dormire tra due guanciali con la certezza che nessuna storia verrà sciupata da mani inesperte.
"Fantastic Voyage" fu commissionato ad Asimov e poi scritto nel 1966 a partire dalla sceneggiatura dell’omonimo film di Richard Fleischer, che sarebbe uscito solo sei mesi dopo la pubblicazione del romanzo. La trama è una delle più intriganti in cui abbia mai avuto la fortuna di imbattermi: uno scienziato di fama mondiale compie una scoperta di cruciale importanza, ma prima che riesca a rivelarla un embolo cerebrale lo condanna ad uno stato comatoso. Per evitare il rischio della chirurgia invasiva, cinque uomini e una donna vengono miniaturizzati e spediti all’interno del corpo dell’uomo per rimuovere l’ostruzione dall’interno, ma hanno solo un’ora prima che riacquistino le loro proporzioni normali. La missione di salvataggio si rivela così una corsa contro il tempo e contro una misteriosa serie di sfortunati eventi.
Con quest’ennesima prodezza, ancora una volta Asimov fa sfoggio di tutta la sua versatilità, dimostrandosi capace non solo di accendere il fuoco dell’umanità in petti metallici ("Tutti i miei robot") e imbastire un giallo servendosi di tre penne ("Rompicapo in quattro giornate"), ma perfino di redigere il resoconto dettagliatissimo di una spedizione epica almeno quanto "Viaggio al centro della Terra", ma ambientata all’interno del corpo umano. Ed ecco dunque che le liane e gli arbusti dei normali racconti d’avventura si tramutano in vene, arterie, capillari, nervi, le paludi acquitrinose o gli abissi più insondabili in sangue, linfa o liquido pleurico e le tribù selvagge e le belve feroci in anticorpi e globuli bianchi. Già solo questa breve descrizione basterebbe per mandare qualunque lettore che sia anche solo un po’ adrenaline junkie, o anche solo un po’ nerd - o perché no, entrambi - del tutto fuori di testa. Se poi vogliamo aggiungere un pizzico di spionaggio, una dolce storia d’amore e tanti, tantissimi particolari scientifici, personalmente non potrei chiedere di più e sono pronta a scommettere che, dopo averlo letto, anche voi sarete della mia stessa opinione.
Dimenticavo, un’ultima cosa: se quel che più vi incuriosisce di questa recensione sono i richiami alle abbondanti nozioni di biologia che troverete nel romanzo, vi consiglio di recuperare anche "Destinazione cervello" ("Fantastic Voyage II: Destination Brain"), che Asimov scrisse sulla falsariga di questo ma in autonomia, per così dire, allo scopo di potersi sbizzarrire approfondendo a suo piacimento l’aspetto scientifico dell’esplorazione del corpo umano.
E questo è davvero tutto. Ora non mi resta altro che augurarvi buon viaggio, con la calda raccomandazione di star lontani dai leucociti. Sanno essere aggressivi, mi dicono.
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