Il passeggero del Polarlys
- Autore: Georges Simenon
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2016
“Il passeggero del Polarlys” (Adelphi, 2016, titolo originale Le Passeger du Polarlys, traduzione di Annamaria Carenzi Vailly) di Georges Simenon (Liegi 1903-Losanna 1989), pubblicato nel 1930 da Arthème Fayard e in italiano da Mondadori nel 1934, uscì anche a puntate in 32 episodi come Un crime à bord, sulla rivista “L’Œuvre”, dal 24 novembre al 25 dicembre 1930.
Uno dei più grandi scrittori della letteratura mondiale che amava immergersi nell’infinita esplorazione della natura umana e sapeva creare con pochi, abilissimi, tratti un’atmosfera, qui conduce il lettore in un ambiente claustrofobico, quanto ghiacciato, esaltato dalla bella copertina del volume, particolare del dipinto “Giorno d’estate. Fiordo di Roskilde” (1900) di L.A. Ring.
Alla fine di febbraio, il “Polarlys” era ormeggiato alla banchina 17, in uno dei bacini più remoti e più sporchi del porto di Amburgo, da dove doveva salpare alle tre del pomeriggio, come annunciava il cartello appeso alla cassetta delle lettere della passerella. A causa del freddo, la nebbia ghiacciata lasciava sul viso e sulle mani una specie di nevischio. La nave non era niente di speciale, infatti, era un vapore sul migliaio di tonnellate, che puzzava sempre di merluzzo, col ponte sempre ingombro di merce e che faceva servizio da Amburgo a Kirkenes lungo la costa norvegese di cui toccava ogni piccolo porto. Battello misto, perché aveva posto per cinquanta passeggeri di prima classe e altrettanti di terza, il “Polarlys” trasportava in Norvegia macchine, frutta, carni salate e riportava barili su barili di merluzzo dall’estremo Nord, pelli d’orso e olio di oliva. Il capitano Petersen, uomo energico, tozzo e muscoloso, meno di un’ora prima della partenza del “Polarlys” sentiva vagamente fluttuare sopra il mercantile, il “malocchio”, la sfortuna. Forse questo cattivo presagio era da attribuire al fatto che la Compagnia di navigazione, aveva mandato a Petersen come terzo ufficiale, Vriens, un olandese di diciannove anni, che dall’aspetto ne dimostrava sedici e per giunta appena uscito dalla scuola navale di Delfzijl. E pensare che a diciannove anni, lui, Petersen, aveva già fatto per tre volte il giro del mondo! Ma la serie nera era solo all’inizio, mentre il capitano faceva il giro della nave con le mani affondate in tasca e la pipa fra i denti, aveva notato un uomo grande e forte, dai capelli rossi, sotto i quarant’anni, aspetto sano nonostante la barba di otto giorni e le guance affilate che si stava arrotolando una sigaretta.
Peter Krull era stato assunto dal capo macchinista all’ultimo momento in sostituzione di un carbonaio ammalato, ma era logico che Krull fosse un vagabondo per giunta appena uscito dalla prigione di Colonia. Quando erano arrivate le sette di sera, si navigava ancora sul fiume e ancora non si era avvistato il faro di Cuxhaven, Petersen si accingeva a malincuore a presiedere alla cena insieme ai passeggeri, una signora e tre signori. Katia Storm biondissima, bellissima, ambigua e seducente, Bell Evjen, direttore delle miniere di Kirkenes, faceva il suo viaggio annuale a Londra e Berlino, l’altro uomo era un giovane alto, dalla testa rasata e dall’aspetto inquietante. Il terzo passeggero maschile, Ernst Ericksen di Copenaghen, alloggiato nella cabina 18 non si trovava, eppure i suoi bagagli si trovavano in cabina. Che altro stava per accadere di nefasto mentre il “Polarlys” navigava nella notte polare? Imperdibile “Il passeggero del Polarlys”, questo noir ad alta tensione di George Simenon capace ancora una volta di inchiodare il lettore fino all’ultima pagina.
Il passeggero del Polarlys
Amazon.it: 16,14 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il passeggero del Polarlys
Lascia il tuo commento