Emily Brontë

“Fall, Leaves, Fall” è il titolo originale di questo celebre componimento di Emily Brontë che si presenta come una ninnananna di autunno, un canto crepuscolare delle cose che finiscono. Una filastrocca in rima, quasi un presagio di felicità. Ecco che nella vibrante cantilena di Fall, Leaves, Fall avvertiamo lo stesso sinistro e sibilante sussurro che anima Wuthering Heights, Cime tempestose, in cui si avvera il desiderio di Heathcliff.

Conosciamo Emily Brontë, in virtù del suo capolavoro “Cime tempestose” (1847), ma spesso tendiamo a ignorare che fu anche poetessa di talento. Una sua intensa poesia d’amore, “Nessuna anima codarda è la mia”, sembra replicare le atmosfere appassionate del romanzo che ha fatto la storia della letteratura inglese. Il travolgente amore tra Catherine e Heathcliff, che continua ad appassionare milioni di lettori nel mondo, a ben vedere trova la sua origine proprio in questa poesia. Vediamo come.

Il 6 febbraio 1846 le sorelle Brontë spedirono le loro poesie a un editore londinese, firmandosi con pseudonimi maschili. Era il loro esordio letterario. Nascevano così Currer, Ellis e Acton Bell. Sapete che dovettero pagare le spese di pubblicazione? Scopriamo la storia editoriale delle poesie, oggi considerate un classico della letteratura inglese.

Nell’anniversario della nascita dell’autrice di Cime Tempestose, proponiamo un articolo speciale a lei dedicato: ecco 10 cose che forse non sai su Emily Brontë.

Il Romanticismo è il periodo ideale per parlare d’amore anche se inevitabilmente si tratta di storie infelici.

Nei romanzi dell’Ottocento l’eroe è sempre senza macchia, ma "Cime tempestose" rovescia lo stereotipo.

Nel suo originale romanzo, Emily Brontë tratteggia con piglio sicuro indimenticabili ritratti femminili a cominciare dalla protagonista Cathy.

Caso letterario, esempio fulgido di letteratura al femminile (non nel senso deteriore del termine), moderna e attuale per stile e tematiche, Emily Brontë è un capitolo a sè stante nel grande oceano del romanzo dell’epoca vittoriana.

Il regno della regina Vittoria è finora il più longevo nella storia britannica: Vittoria fu incoronata diciottenne nel 1837 per poi morire nel 1901. Nel lungo periodo che la vide regina il romanzo conobbe uno dei suoi momenti più fulgidi.