Stelle e altre poesie
- Autore: Emily Brontë
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Via del Vento
«Se ordini crudeli piegano il tuo amore
o lo rendono incerto i muri di una prigione,
non voglio soffrire il lutto
di un legame così freddo e falso»
Emily Brontë è una di quelle creature letterarie che vivono il sentimento abbandonandoglisi completamente, senza dubitare neppure un attimo che solo attraverso la sua immediatezza è possibile cogliere la vera essenza del sé e di ciò che lo circonda.
Tutto quanto allontana o tradisce la sensibilità si rivela una schiera pronta ad assaltare un carattere teso verso la natura e appagato proprio nello scambio, nell’immedesimazione con gli elementi vitali e la materia. Ciò che, dunque, appare come un’estatica contemplazione del paesaggio e un puro esercizio spirituale, freddo e sublimante, si scopre animato da un profondo slancio fisico che porta continuamente il corpo a uscire dai suoi limiti per riversarsi all’esterno, in cerca di un’identità con gli oggetti della sua fede. Proprio di questa sintonia si nutre la scrittura della Brontë, irriducibile temperamento incline al romanticismo orientato in senso panteista, affine per certi versi all’empatia filosofica di Novalis o al paganesimo appassionato di Hölderlin.
Ogni essere partecipa dell’attitudine a fondersi col tutto:
«E tu sei ora uno spirito, diffondi
la tua presenza in ogni cosa
essenza della tempesta che grida
della tempesta che si placa –
un influsso universale
libero dal tuo influsso
un principio intenso di vita
perduto per i mortali.
Quando il tuo petto sarà freddo, davvero
la tua anima si solleverà dalla prigione
la prigione si mescola alla terra
la prigioniera al cielo».
C’è una vena di orfismo, nella fascinazione che la poetessa sente per la notte e il vento, protagonisti di quel parto primigenio da cui esce, non a caso, Eros-Fanete, il dio delle pulsioni che trascina a sé tutti gli esseri. Ma la traccia orfica si scorge pure nell’aspirazione dell’anima all’uscita dal carcere, che tuttavia non si riduce al corpo, giacché, lo si è detto, la fisicità informa per intero il percorso sensibile della Brontë. La prigione, nei suoi versi, è piuttosto l’alterazione del sentimento, la compromissione con l’elemento snaturante che lo ridimensiona fino a svuotarlo.
«Le tende ondeggiavano, le mosche risvegliate
mormoravano girando nella stanza
imprigionate lì, finché mi fossi alzata
aprendo loro la strada della fuga.
Stelle, sogni, notte gentile
oh, notte, stelle, ritornate!
Nascondetemi alla luce ostile
che non scalda ma brucia
asciuga sangue di uomini in pena,
beve lacrime, non rugiada!
Oh, dormire durante il suo impero accecante
per risvegliarmi solo con voi!»
Emily, idolo notturno e tenace, difende la volontà di liberarsi e liberare da tutto ciò che costringe in una strada già battuta, rivendicando la sua interiore necessità di restar salda all’immaginazione.
Nelle sue poesie rivive in miniatura il mondo dei romanzi, fatto di brughiere agitate dalla tempesta dove si muovono personaggi affilati da incontenibile passione; così il suo Cime tempestose, così anche l’eros più sotterraneo, ma non placato, di Jane Eyre, ritratta dalla sorella Charlotte.
Su tale densità sensibile lo sguardo resta fisso alle stelle, compagne a un immaginario irrequieto che mai recede dall’impulso a scalare se stesso né rinnega le asperità di un percorso, nelle quali soltanto, lo sa bene la sua pelle, è possibile riconoscersi.
Piera Mattei propone per Via del Vento una selezione di poesie rappresentative del vibrante cromatismo sentimentale che riempie la scrittura di Emily Brontë, invitandoci a coglierne le più intime e sottili sfumature.
- Titolo: Stelle e altre poesie
- Autore: Emily Brontë
- Curatrice: Piera Mattei
- Casa editrice: Via del Vento edizioni
- Anno: 2005
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Stelle e altre poesie
Lascia il tuo commento