Poesia

Storia della letteratura

“Tramontana”: il vento nella poesia interiore di Eugenio Montale

Alice Figini

È una delle poesie meno note di Eugenio Montale, fa parte del trittico dei venti che compone “L’agave sullo scoglio”. “Tramontana” fu scritta nel 1922 e pubblicata su rivista, ora è contenuta nella prima raccolta del poeta “Ossi di seppia” (1925) e ci restituisce l’immagine vertiginosa di un paesaggio interiore che contiene tutta la dolcezza tempestosa (che turbina e non appare) della poetica montaliana. Vediamo perché nell’analisi.

Storia della letteratura

“Una barca che anela al mare eppure lo teme”: la poesia di George Gray in “Spoon River”

Alice Figini

Una delle più celebri poesie dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters è quella dedicata a George Gray, una lirica divenuta simbolo della ricerca del senso della vita. Ogni parola in questo testo è simbolica e l’apoteosi è data proprio dalla conclusione, condensata nella citazione ormai aforismatica: “Una barca che anela al mare eppure lo teme”. Vediamone testo, analisi e significato.

Storia della letteratura

“Trieste”: la poesia di Umberto Saba dedicata alla città natale

Alice Figini

Trieste è la città natale di Umberto Saba, ma anche il luogo dell’anima del poeta in grado di custodire i suoi silenzi e i suoi segreti. Trieste, porto di mare, crocevia di genti e di culture, ha per Saba la forma intima di un cantuccio in cui sedere solo e riscoprire sé stesso, la sua “vita pensosa e schiva”.

Storia della letteratura

“Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida”: la poesia di Eugenio Montale per il ballerino russo

Alice Figini

In questa poesia giovanile di Eugenio Montale, scritta dal poeta a soli ventisette anni, troviamo il tema centrale di tutta l’opera montaliana: la memoria, sviluppato, come di consueto nella sua poetica, attraverso il rapporto con l’acqua. Ne risulta una delle immagini più intense e rasserenanti della poesia italiana. Ma sapete chi era il vero dedicatario?

Storia della letteratura

“Mio malgrado”: la poesia ribelle di Jacques Prévert

Alice Figini

Nella sua ultima raccolta pubblicata in vita, “Choses et autres” (Gallimard, 1972), Jacques Prévert compone una poesia in apparenza distante dalla sua produzione. Si intitola “Mio malgrado” ed è una sorta di autobiografia poetica che si fa portavoce del suo atto di ribellione artistico. In questi versi Prévert rivendica la propria indipendenza intellettuale. Vediamone testo, traduzione e analisi.

Storia della letteratura

“Ho bisogno di sentimenti”: la dichiarazione di poetica di Alda Merini

Alice Figini

La poetessa dei Navigli compone un manifesto di poetica che si innalza come un grido di protesta sin dal primo verso: “Io non ho bisogno di denaro”. È un testo che ribalta completamente la scala dei valori, facendo prevalere il trascendente sull’immanente. Alda Merini in ogni verso demolisce le false credenze della società contemporanea, affermando il primato dell’unicità e dell’emozione.

Premio Strega

Premio Strega Poesia 2024: vince Stefano Dal Bianco con “Paradiso”

Alice Figini

Ieri sera, nella cornice dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, è stato nominato il vincitore del Premio Strega Poesia 2024. È Stefano Dal Bianco con la raccolta “Paradiso”, edita da Garzanti.

Storia della letteratura

“A un vincitore nel pallone”: la poesia di Leopardi per Carlo Didimi

Alice Figini

Tra i Canti di Giacomo Leopardi ne troviamo uno singolare, dal titolo “A un vincitore nel pallone” (1821), dedicato a Carlo Didimi, campione di palla al bracciale, nota pratica sportiva dell’epoca. In quest’opera Leopardi trasforma lo sport in un momento di rigenerazione sociale e civile, proponendo numerosi temi cari alla sua poetica.

“Matrimonio”, la poesia irriverente di Gregory Corso: testo e analisi

Andrea Scarpocchi

La poesia di Gregory Corso intitolata “Matrimonio” è una riflessione tagliente sulla vita coniugale e le convenzioni sociali intorno ad essa, caratterizzata dallo stile inconfondibile di un autore di punta della Beat Generation.

“Ho dipinto la pace”: la poesia di Talil Sorek contro gli orrori della guerra

Maria Paola Macioci

Ricorre oggi, 7 ottobre, un anno esatto dall’attacco di Hamas contro Israele che innescò un nuovo conflitto tra Israele e Palestina, con decine di migliaia di morti, in particolare nella striscia di Gaza. In quest’occasione vi proponiamo la rilettura della poesia intitolata “Ho dipinto la pace”, un manifesto contro gli orrori della guerra che ci rattrista, purtroppo, per la sua sconfortante attualità. La scrisse Talil Sorek, ragazzina tredicenne israeliana, nel 1973, e da allora, in quella parte del pianeta, la fine delle ostilità continua ad essere un miraggio.