L’infinito
- Autore: Giacomo Leopardi
- Genere: Libri per ragazzi
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2019
“L’Infinito” (Edizioni El 2019, illustrato da Marco Somà) di Giacomo Leopardi (Recanati, 29 giugno 1798 – Napoli, 14 giugno 1837), è un albo dedicato ai ragazzi che celebra i duecento anni di uno dei più grandi componimenti della letteratura italiana del poeta di Recanati. Il volume contiene un pensiero di Daniele Aristarco.
Nel 1819, a soli ventun’anni, Giacomo Leopardi compose “L’infinito”, la sua poesia più celebre e una tra le più belle mai scritte. Per raggiungere la siepe, Giacomo doveva solo attraversare il giardino di casa, Palazzo Leopardi a Recanati e tagliare per l’orto di un convento. Arrivato sulla sommità di un colle da dove, nei giorni privi di foschia, riusciva a vedere il mare, Leopardi seduto di fronte alla siepe, lasciava vagare la propria immaginazione.
In questo volume lo scrittore Daniele Aristarco guida alla comprensione dell’immortale lirica, composta da quindici endecasillabi sciolti che appartiene alla serie di scritti pubblicati nel 1826 con il titolo “Idilli”. “L’Infinito”, una delle poesie più famose dei “Canti” di Leopardi il cui manoscritto originale è conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, venne composta dal poeta negli anni della sua prima giovinezza a Recanati, mentre le stesure definitive risalgono agli anni 1818-1819.
Si può chiudere l’infinito in una bottiglia, in una scatola, in un recinto? No, ma lo si può cantare e consegnare al futuro in quindici endecasillabi sciolti. Se il significato di questi ti è parso oscuro, proverò a parafrasarli.
Le delicate e variopinte tavole di Marco Somà, che ritraggono personaggi del mondo animale immersi in una natura floreale, fanno da raffinata cornice a una poesia che riesce sempre a emozionare e che non ci si stanca mai di declamare.
Sempre caro mi fu quest’ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quïete Io nel pensier mi fingo, ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l’eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio: E il naufragar m’è dolce in questo mare.
L'infinito. Ediz. a colori
Amazon.it: 10,35 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’infinito
Lascia il tuo commento