Maigret e l’omicida di rue Popincourt
- Autore: Georges Simenon
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2012
“… è quasi sempre conoscendo meglio la vittima che si giunge a individuare l’assassino.” (Pag. 82)
Georges Simenon provoca il Commissario Maigret facendolo affrontare - in Maigret e l’omicida di rue Popincourt (Adelphi, Milano, III edizione, marzo 2012) - la psicologia complessa di un assassino solo, difficile, con mille problemi e nessuna speranza. Non è la prima volta ma sicuramente entra in empatia con esso, fino al suo fatale destino.
Maigret si trovava casualmente vicino a rue Popincourt quando un ragazzo è stato ucciso crudelmente. L’indagine procede come sempre, con carattere e decisione trova il filo nonostante le grandi difficoltà.
Il Commissario mostra le usuali caratteristiche umane, le quali lo rendono tollerabile ma anche divertente. Nel libro possiamo trovarne diverse forme, ecco:
- Maigret pigro
“Lui era già tanto se la sera riusciva a cambiare i canali del televisore.” (Pag. 40);
- Maigret contro i giovani
“Un altro giovincello.” (Pag. 50)
- Maigret pensionabile
“… lasciare il Quai des Orfevres lo metteva un po’ nel panico.” (Pag. 64);
- Maigret insofferente
“Maigret scrollò le spalle.” (Pag. 73)
Ma soprattutto abbiamo un Maigret meteoropatico.
In realtà è proprio il romanzo a essere meteoropatico.
Il bruttissimo tempo iniziale è legato al tremendo delitto. Temporale, freddo:
“… pioveva come non succedeva da trentacinque anni… veniva giù a raffiche, gelata, sferzando la faccia e le mani e incollando al corpo i vestiti fradici…” (Pag. 9)
A metà libro, qualche idea sta arrivando per la decisione finale e contemporaneamente in cielo appare un sole pallido.
La soluzione, l’individuazione dell’assassino coincide con l’arrivo del bel tempo:
“Che sole! Un vero sole domenicale, come nei ricordi di infanzia.” (Pag. 135)
Il finale è l’apoteosi della meteoropatia:
“Era scoppiata la primavera.” (Pag. 151)
La soluzione è arrivata con il colpevole.
I personaggi prendono forma nel tempo. Maigret non ama gli ambienti ricchi, prova antipatia per il ricco pellettiere. Si rende conto delle differenze sociali, sente “Odore di poveri” (Pag. 11).
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