Poesie
- Autore: Giuseppe Ungaretti
- Categoria: Poesia
Giuseppe Ungaretti (1888- 1970) fu un autore novecentesco che rinnovò la poesia spezzettando la parola e liberandola dalla retorica carducciana e dannunziana dando vita a una nuova poesia.
Negli anni Ottanta ero abbonata al Club degli editori e colsi l’occasione per leggere "Poesie", una silloge delle raccolte poetiche di Ungaretti dall’inizio alla fine nel grande complesso "Vita di un uomo".
Le prime raccolte "Il porto sepolto" e "Allegria di Naufragi" sono le più innovative. Ungaretti spezza il verso, lascia spazi bianchi e ha un contenuto fortemente impegnato: la guerra, l’uomo, la crisi delle certezze e la ricerca nascosta di Dio nel fragore della Prima guerra mondiale.
Negli anni Venti venne pubblicato "Sentimento del tempo", un ritorno a stilemi più tradizionali e un recupero del Barocco funebre di Ciro di Pers, Ungaretti non aderisce alla tradizione, ma la rielabora.
Nel corso dei decenni si approfondisce la vena religiosa con un ritorno a Dio nella raccolta "Il dolore" nella quale confluiscono le sue vicende personali come la morte della madre e del figlio Antonello. L’autore è stanco, abbattuto, ma in lui alberga la speranza di una vita ultraterrena. Non solo.
Egli, nelle ultime raccolte, ripercorre la classicità e va oltre la letteratura italiana con i "Cori di Didone ed Enea" che riportano in auge la figura di Virgilio. Il senso della morte accomuna tutti, cristiani e pagani.
Già anziano, il poeta partecipa a trasmissioni radiofoniche e scrive poesie infantili come a chiudere il cerchio.
Lettura obbligatoria.
Vita d'un uomo. 106 poesie (1914-1960)
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