Francesco De Gregori. Il sovversivo della forma da Alice a Bufalo Bill
- Autore: Mario Bonanno
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
Francesco De Gregori. Il sovversivo della forma da Alice a Bufalo Bill di Mario Bonanno (Stampa alternativa, 2019) non è una semplice biografia del noto cantautore romano, ma è un’elegante divagazione sulla ricerca della parola nei testi altamente poetici e certamente rivoluzionari di De Gregori. Come scrive Bonanno, -attento studioso dei cantautori italiani nelle interessanti ri-letture di Giorgio Gaber, Roberto Vecchioni, Pierangelo Bertoli, Claudio Lolli, Francesco Guccini-:
Il microcosmo espressivo di Francesco De Gregori attinge a una galassia di riferimenti tematici, rivisitati attraverso una lingua sorprendentemente omogenea, a dispetto delle allitterazioni, gli azzardi, i cambi di passo, gli improvvisi slittamenti formali che lo affastellano. Sia che assuma l’ermetismo a sua cifra dominante, sia che si muova per coordinate più lineari, Francesco De Gregori chiama mirabilmente a convivere nello stesso testo narrativa e poesia, cronachismo e lirismo.
In De Gregori la canzone non ha una storia, ma sviluppa un pensiero che diventa emozione e che è simbolizzata da un luogo poco precisato come il treno in "Generale", la tende di "La donna cannone", la stanza di "Buonanotte fiorellino" oppure l’incipit del testo parte da se stesso, un se stesso che non si vuole rivelare del tutto così in "Rimmel" usa una prima persona velata che nasconde del tutto dietro una terza persona in "Atlantide". Ma anche quando come in Viva l’Italia la prospettiva temporale e spaziale è delineata, gli accadimenti narrati sono trasferibili in chiave attuali e l’affresco che ne viene fuori ci ricorda il protest-folk, la musica popolare che lo avvicina molto al grande Bob Dylan.
Mario Bonanno in questo suo ultimo saggio da un lato ci fa entrare nell’anima di De Gregori, analizzando e sviscerando i testi delle canzoni più emozionanti e permettendoci così di scoprire dopo tanti anni che i versi dell’ultima strofa di quel capolavoro ascoltato migliaia di volte:
Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo e la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro O ancora I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo, li puoi nascondere o giocare come vuoi o farli rimanere buoni amici come noi a cui tu volevi per forza dare un tuo significato, una tua lettura personale, non vanno interpretati, tradotti, privatizzati, ma sono ricordi dallo spessore universale, parole efficaci che dicono e non dicono e proprio per questo vanno dritte al cuore.
Dall’altro lato Bonanno ci racconta attraverso le interviste con Edoardo De Angelis (caro amico e produttore di De Gregori) e con il cantautore stesso la personalità scanzonata, ma al contempo intimista, mistica, bohème di De Gregori affiancandolo ai più noti poeti ermetici, alla scuola dadaista e di diritto ponendolo al fianco di Fabrizio De André come un cantautore apripista musical-letterario. Un caposcuola sovversivo. Vale la pena infine di riflettere su un altro capolavoro di De Gregori che è "Alice" ed essere pienamente d’accordo con Mario Bonanno che ha di nuovo fatto centro con questo ritratto incantevole di Francesco De Gregori:
Niente di tutto quello che si vede e si sente in Alice si era mai visto e sentito prima.
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