Il giardino dei fiori segreti
- Autore: Cristina Caboni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2016
Cristina Caboni, già autrice de “Il sentiero dei profumi” e de “La custode del miele e delle api” torna in libreria con un altro romanzo, “Il giardino dei fiori segreti” (Garzanti, 2016) cui fa da sfondo la natura tanto amata dalla scrittrice e dai personaggi principali che animano la storia.
Tutto ha inizio a Londra, al Chelsea Flower Shop, la più grande mostra di fiori del mondo. Iris Donati, incaricata dalla rivista per la quale lavora da alcuni mesi di scrivere un articolo sull’evento, accanto ad un’aiuola rimane interdetta: davanti a lei c’è una sconosciuta che le somiglia in maniera impressionante.
“Occhi grigioazzurri di una sfumatura particolare, insoliti e rari. Iris li aveva visti ogni giorno della sua vita: ogni volta che si era specchiata. Come i suoi anche i capelli, lunghi, lisci e castani. E la struttura del viso delicato, dal naso sottile. Ma non solo: corporatura, altezza, tutto! ….Era lei. Era identica a lei”.
L’incontro, dal carattere straordinario, scuote la giovane e intraprendente Iris che di persone ne aveva conosciute tante nella vita poiché era abituata, vivendo solo con papà, Francesco Donati, a trasferirsi in posti remoti della terra per il suo lavoro.
Ma il batticuore, a causa dell’incontro, viene anche all’altra giovane donna: si tratta di Viola, ormai residente da tanti anni a Londra insieme a mamma Claudia. Sono rimaste sole perché papà non c’è più, morto dice la mamma, ma in circostanze assai misteriose; così madre e figlia, giorno dopo giorno, hanno cercato di ricostruire la loro vita dedicandosi alla floricoltura. Le loro composizioni sono assai ricercate e quelle di Viola rispecchiano dolcezza e sensibilità.
È per caso che due ragazze così simili s’incontrano ma entrambe paiono essere legate, oltre che dall’aspetto, da qualcosa di più profondo che le accomuna: l’amore per i fiori. Da qui ha inizio il romanzo, che potrebbe essere davvero paragonato a un giardino poiché fatto di intrecci, di ombre, di luci ma anche di profonde radici.
Come si può immaginare, queste sono le vicende di due sorelle, anzi gemelle, separate ancor piccolissime e appartenenti ad una conosciuta famiglia di Volterra: i Donati.
Il caso, anzi un destino segnato e soprattutto fortemente voluto da nonna Giulia, colei che risiede alla Spinosa, l’antica dimora di famiglia, riporta le protagoniste in Italia e dà origine a una serie di eventi coinvolgenti. Inconsapevoli del proprio ruolo, le due gemelle non sanno di portare avanti un compito che la famiglia Donati aveva da secoli: quello di curare il giardino, da ogni singola pianticella all’intera e vasta tenuta un tempo aperta ai passanti, ora chiusa da un invalicabile muro. A prendersi cura di quel paradiso in terra, a renderlo vivo e palpitante, sono state nei secoli, per antica tradizione, tutte le gemelle della famiglia Donati. Sarà ora il turno di Iris e Viola che giungono a Volterra e lì, per la prima volta, si conoscono. Identiche eppur diverse ma questo le rende, in qualche modo, complementari: aperta e più decisa Iris, sensibile ma assai logica Viola, le giovani sembrano davvero rispecchiare ciò che era richiesto da un antico detto di famiglia
“Una per i viandanti, una per il labirinto e la rosa dei mille anni”.
Piano piano vien fuori la storia della famiglia che si mescola ad antiche tradizioni, quasi a un patto con la natura che ora va accettato anche da Viola e Iris, gemelle che, seppur inizialmente con difficoltà, saranno a poco a poco sempre più unite ed effettueranno un percorso a ritroso nel tempo attraverso il labirinto del giardino ma anche delle storie di vita dei protagonisti. Tra essi spicca una donna cui sono dedicati molti capitoli posti qui è là, durante la vicenda: lei si chiama Bianca ma in realtà chi è? Nonna Giulia, ormai molto malata, ha il non facile compito di riunire le gemelle perché il giardino dei Donati sta morendo e solo loro possono riportarlo in vita. Ma ogni rinascita è faticosa, a volte dolorosa e riporta alla luce storie sopite, sotterrate nel tempo e anche la nonna, che sente il suo percorso terreno ormai quasi alla fine, vuol salvare il giardino, le tradizioni di famiglia e soprattutto aprire il proprio animo, dissotterrare un segreto che aveva tenuto nascosto a tutti per oltre quarant’anni. Così avverrà ma non tutto sarà facile indolore, anzi… Da Giulia, a Claudia e Francesco, ora vicini dopo quasi due decenni e a Iris e Viola, tutti faranno i conti con gli eventi della vita e si troveranno a dover, attraverso l’ascolto, la comprensione, il perdono e soprattutto l’amore, ricostruire un passato con affetti recisi o quasi irraggiungibili a causa di un muro troppo solido innalzato, tra e da alcuni fra loro, tanti anni prima.
Il romanzo, assai dolce, ha carattere metaforico: la vita è, o almeno dovrebbe essere, un giardino ma se non lo si coltiva con tenerezza e dedizione esso si fa quasi invalicabile e le spine e i rovi che lo attorniano possono far tanto male. Questo è il lato melanconico ma assai significativo della vicenda che tanto però ci può insegnare perché ogni cosa, ogni essere vivente, se trattato con amore, risponde alle cure e si offre agli altri in tutta la sua bellezza.
Con questo romanzo Cristina Caboni riconferma le sue doti di scrittrice: la scrittura è lieve e scorrevole e le pagine non mancano di contenuto profondo. Quel che favorevolmente impressiona è la riscoperta del ruolo della natura e del rapporto che con essa si dovrebbe avere. Oggi ci isoliamo troppo spesso dal Creato, affondiamo in un mondo tecnologico e innaturale che, per quanto ci faciliti la vita, non crea vincoli e legami e somiglia tanto al muro della Spinosa. L’amore per la natura da parte dell’autrice non può che esser condiviso da ogni lettore: i singoli capitoli sono tutti introdotti da un breve e significativo brano che tratta di fiori e piante ma anche e soprattutto di “vita” e sentimenti. “Il giardino dei fiori segreti”, candidato al Premio Bancarella 2017, non è solo un romanzo piacevole: è la storia frutto d’un animo sensibile, delicato e aperto alla vita.
Il giardino dei fiori segreti
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Struttura e composizione
La base compositiva è fortemente scientifica (così come nei romanzi precedenti). L’autrice in questo caso ha utilizzato opere di botanica specializzate per gli appassionati di giardinaggio e gli esperti del settore, testi che raccontano nei dettagli le qualità e l’uso nella tradizione. Al narratore il compito di imbastire vicende partendo da una storia principale, ambientata in una società contemporanea ma imbevuta di storie di un passato mitico che giustificano il ricorso agli artifici narrativi del romanzo ottocentesco. Il risultato che ne deriva è un’opera avvincente che coinvolge il lettore amante del mistero che attende di veder sciogliere in una palingenesi finale.
Caratteristiche stilistiche
La storia si rifà al tipico “feuilleton” ottocentesco dove i protagonisti sono numerosi, legati tra di loro da affinità e parentele che col tempo si evidenzieranno e restituiranno a ciascuno quella serenità a cui aspirano.
La struttura è quella del romanzo popolare rosa con lo svelamento di misteri, gemelli divisi da piccoli che si riconoscono da adulti, madri ritrovate e inganni antichi .
Tutti i personaggi hanno la passione dei fiori che crea un forte legame tra loro. Le vicende narrate hanno come riferimento principale un grande giardino che nasconde il mistero della rinascita e una rosa millenaria.
I fatti principali si svolgono in una Villa – castello con ambienti sontuosi, corridoi misteriosi, biblioteca ricca di semi di fiori antichi che posseggono poteri quasi magici e l’esistenza di un labirinto che suggerisce la meditazione biblica.
Sostituzione di persone, agnizione(1) e lieto fine con lo svelamento di un mistero custodito dalla custode del giardino che da tempo non fiorisce più, rendono avvincente il racconto e catturano l’interesse del lettore.
(1) L’agnizione (dal latino agnitio = riconoscimento) è un topos delle opere narrative o drammatiche. Consiste nell’improvviso e inaspettato riconoscimento dell’identità di un personaggio, che determina una svolta decisiva nella vicenda. È stata descritta da Aristotele nella sua Poetica.
Struttura dei capitoli
Capitoli senza ‘epigrafe’ (1)
Prologo e Storia di Bianca
Le pagine che la riguardano intercalano i capitoli con epigrafe e sono introdotti dal nome Bianca.
Il testo è in corsivo a voler sottolineare che si tratta di altra storia, questa ambientata nel passato.
(1) si occupa di ciò che è scritto (sopra) con l’intenzione di comunicare un messaggio o qualche semplice elemento informativo a un pubblico teoricamente il più vasto possibile e per il maggior tempo possibile.
Capitoli con ‘epigrafe’ (2) scientifica
(2)Vengono introdotti singoli fiori con le caratteristiche morfologiche e modalità di coltivazione
L’ambientazione della storia è contemporanea si svolge ad Amsterdam, a Londra e in Italia
Il primo personaggio in scena è Iris di cui veniamo a conoscere la passione delle piante che condivide con tutti i suoi familiari.
Esempio di Epigrafe scientifica dei capitoli della storia principale. - cap 2°: “L’amarillide – Hippeastrum - è il fiore dell’eleganza. Bulbosa di grandi dimensioni, sboccia in enormi petali carnosi dalle sfumature forti.
Di facile coltivazione anche come pianta da interni, ama la luce e i terreni soffici, le irrigazioni regolari, ma non frequenti. E le carezze alle lunghe foglie. Se messa a dimora in inverno, fiorisce a fine primavera. Attenzione, come altre bellissime piante, anche l’amarillide è tossica”.
Domande all’autrice
Lo stile e la struttura delle sue opere, in questo intersecarsi di storie del passato con il presente, inserite in una cornice fortemente scientifica, si somigliano. È una scelta editoriale? Un suo originale stile narrativo?
L’uso dell’epigrafe in tutti e tre i romanzi è un’dea che si rifà all’uso che ne hanno fatto altri autori come U. Eco nel “Pendolo di Foucault” (una sorta di testo nel testo, paratesto che influisce sul processo interpretativo). L’uso che lei ne fa è un voler distribuire nei capitoli brevi informazioni volte ad arricchire il lettore di nozioni scientifiche legate al nucleo della storia?