Int’allu Salento di Giancarlo De Cataldo

Giancarlo De Cataldo è ormai un consolidato autore di romanzi "noir". In questo libricino esiguo presenta due racconti ambientati nel mondo della piccola mala.

La prima storia che dà il titolo al libro "Int’allu Salento" è un tuffo nel Salento meno noto. De Cataldo sceglie di parlare di piccole storie, storie minori e per rendere più realistico il racconto fa uso nei dialoghi del dialetto locale. Storia molto cinematografica dove i dialoghi si alternano alle scarne e utili interruzioni del narratore che descrive freddamente quanto accade. Non manca una sottile ironia, caratteristica che si ritrova anche in altri lavori dello scrittore.

Più di stampo "pasoliniano", il secondo racconto "Una terra promessa, un mondo diverso" si snoda intorno a due ragazzi di vita, sbandati, usciti da una comunità di recupero e al loro microcosmo fatto di ricordi: la nonna mitizzata da uno dei due, la ragazza vista e "concupita" silenziosamente, il colpo che dovrebbe sistemarli per sempre.
De Cataldo non adotta una narrazione ma si affida esclusivamente ai dialoghi tra i due protagonisti, dialoghi redatti in un dialetto a metà tra il laziale e il campano che denota però la bassa estrazione e l’altrettanta bassa cultura dei due personaggi. Finale malinconico anche se quasi fiabesco e misterioso.

Racconti brevi da leggere su un treno o in una sala d’attesa ma non meno rappresentativi dello stile di uno dei romanzieri più in vista dell’ultimo decennio.