La piuma
- Autore: Giorgio Faletti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2015
Ne “La piuma” (Baldini & Castoldi, 2015), una narrazione di neppure cento pagine, forse un romanzo breve, forse una favola dai tratti metaforici, è contenuto il saluto finale di Giorgio Faletti, straordinario artista dalle tante capacità espressive nonché, negli ultimi dieci anni, scrittore e autore di thriller che hanno catturato l’attenzione di moltissimi lettori. Ecco stralci dell’incipit del romanzo:
“La piuma arrivò risalendo il vento… era una soffice piuma candida che per le sue dimensioni doveva per forza appartenere a un uccello dalle grandi, enormi ali. Forse era la penna remigante di un’aquila albina o forse addirittura una delle penne timoniere di una mitica fenice o forse non esisteva da nessuna parte un uccello cui potesse appartenere ed era semplicemente frutto di un’illusione”.
Ma cos’è una piuma o, meglio, cosa vuol con essa rappresentare l’autore? Forse un pensiero, un gesto delicato o, ancor di più, un’anima, quella di uno scrittore che, per darle voce, usa un’antica penna? Giorgio Faletti lascia a ogni lettore libertà d’interpretazione anche se, attraverso gli eventi narrati, di per sé assai semplici, si dipana una vicenda con un messaggio profondo e comprensibile anche se espresso attraverso allegorie.
Una piuma si posa in determinati luoghi, vicino a persone che molto rappresentano di ciò che oggi vale nella realtà terrena ed è testimone, nella sua levità e nel suo candore, delle tante iniquità e falsità tristemente presenti nell’animo di troppi e vera causa dell’infelicità e della costante insoddisfazione. Eccola accanto a un Re e a un Generale (già i nomi scritti in maiuscolo enfatizzano quanto i personaggi siano e vogliano essere importanti), desiderosi di conquistare il mondo intero anche a costo d’ingaggiare la più feroce battaglia che costerà altissime perdite di vite umane. Nulla ferma i potenti, neppure il tanto sangue che verrà sparso. Più importante è la vittoria.
Da lì, la piuma vola via e si posa accanto a un Curato e un Cardinale, intenti, davanti a un altare riccamente decorato, a trattar di raccolti e decime, ringraziando il Signore per i prodotti della Terra e, naturalmente, considerando gli immani sacrifici dei contadini “giusta mortificazione della carne”. Da preghiere così terrene, prive d’umanità, buon cuore e carità, così che mai potrebbero salire al Cielo, la piuma, leggera, s’allontana.
La delicata protagonista non può neppure fermarsi e volteggiare accanto alla Ballerina ancor innamorata d’un uomo che invece non l’ama più e senza il quale non ha alcuna speranza dentro il cuore nonostante sia un’étoile tanto ammirata e neppure può sostare presso la casa della Donna di Tutti, colei che, per denaro, dona se stessa ma vive nelle proprie stanze lasciando un mondo di cui mai, per scelta, farà parte. La vita è anche altrove, fuori da un’alcova o aperta alla speranza e la piuma vola via anche perché nessuno, fra questi personaggi, pone attenzione a lei, piccolo batuffolo candido.
Eccola, infine, presso l’Uomo dal Foglio bianco che tanto vorrebbe scrivere ma è ancor privo di creatività. Questi, sfiduciato ma ancor attento alle tante sfumature della vita, è l’unico ad accorgersi di lei, della piccola piuma, e soprattutto pronto a lasciarsi trasportare da questa, per sentieri impervi, verso lidi lontani dove avranno luogo tante meraviglie.
Questo è, forse, ciò che Faletti voleva dire al suo pubblico, in parte anche il racconto delle vicende iniziali della sua carriera, dapprima incerta e fatta di sogni ma è anche il testamento per i suoi lettori, una narrazione piacevole per chi la legge nella sua esteriorità ma impegnativa per chi, invece, vuol condividere il pensiero dell’autore: solo se si lascia libera la propria anima, così lieve, così impalpabile tanto da venir spesso sminuita e soverchiata dai beni materiali e dalla bramosia per essi, solo se ci si abbandona ai sentimenti che non sono né nel potere né nelle ricchezze esteriori e tangibili, solo se si accetta di vivere senza tutte le certezze e le sicurezze ma con la fiducia nel domani, si sarà liberi e, magari, forse soltanto nel profondo del cuore, forse in alcuni casi nella realtà, immensamente più ricchi.
La piuma
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