Nemico, amico, amante...
- Autore: Alice Munro
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
Le citazioni non sono mai state il mio forte, essenzialmente in quanto le frasi belle e significative rimangono facilmente impresse nella mia memoria, ma è abbastanza frequente che io non ne ricordi la fonte. Faccio questa premessa perché, riguardo all’argomento “racconti”, mi è tornata in mente una metafora di ispirazione pugilistica citata dal docente di un corso di scrittura creativa al quale ho avuto occasione di assistere:
“Colui che scrive un romanzo può conquistare il lettore ai punti, mentre chi si cimenta con il racconto deve sferrare un colpo da KO”.
Fuori di metafora, l’insegnante voleva chiaramente significare che la struttura del racconto, essendo la lunghezza a disposizione notevolmente minore di quella del romanzo, impone uno svolgimento molto più “stringato” e una narrazione più circoscritta, direi quasi “mirata”, rispetto alla più grande libertà che lascia il secondo.
Tutto questo per dire che, malgrado la ridondante nota di prima copertina (“La più grande scrittrice vivente del Nord America”), Alice Munro, secondo la mia opinione, con questi racconti ha centrato il bersaglio solo in parte: uno stile notevole non sempre si accompagna a trame interessanti.
Nove racconti, il cui teatro è la provincia canadese, ma potrebbe essere una qualsiasi provincia in apparenza sonnolenta, in realtà sempre sul punto di esplodere per l’abbondanza di segreti, passioni, bugie, situazioni inconfessabili che rumoreggiano sotto al coperchio. Il titolo della raccolta si riferisce a un gioco fra ragazze citato nel racconto omonimo, che la apre, ma è comunque estremamente azzeccato nel suo porre l’accento sui rapporti fra uomo e donna, o, meglio, sull’idea fissa, quasi ossessione, che l’uomo rappresenta per la donna. Amori perduti, ritrovati, leciti ma, soprattutto, illeciti, si alternano in queste nove “fotografie di vita” e nell’esistenza dei loro personaggi che niente hanno a che vedere l’uno con l’altro, ma potrebbero benissimo essere abitanti dello stesso paesino.
La Munro racconta con uno stile leggero ed evocativo, ma allo stesso tempo incisivo e senza peli sulla lingua, pervaso da una buona dose di cinismo e scarsa fiducia in genere nei sentimenti e nella lealtà delle persone. Tanto di cappello, quindi, allo stile, ma è la trama che manca alla maggior parte dei racconti, proposti più come “spaccati di vita”, quadretti familiari piuttosto indiscreti, che come cronaca di un fatto rimarchevole. La ragazza che scappa di casa per sposare un uomo molto più vecchio di lei ma poi lo lascia per uno più giovane, la donna sposata che si inventa una relazione con l’amico di famiglia il quale, giustamente, le preferisce la parente ancora single, quella che ritrova l’antico amore anche lui sposato e con figli. Spesso, alla fine del racconto, viene da chiedersi: e quindi? Malgrado lo stile, questa mancanza di avvenimenti di un certo peso, unita alla lunghezza notevole dei racconti, ne rende la lettura, in generale, un poco pesante.
Spiccano comunque due racconti, le cui trame sono più articolate e, di conseguenza, più appassionanti rispetto alle altre: il già citato "Nemico, amico, amante..." che presenta un gioco degli equivoci a lieto fine non originalissimo, ma sempre d’effetto, e il malinconico e appassionato "The bear came over the mountain", che meriterebbe una recensione a sé. A parte questo, una raccolta adatta a chi cerca atmosfere, descrizioni, evocazioni, piuttosto che intrecci originali e appassionanti.
Nemico, amico, amante...
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Sono d’accordo, non racconta trame avvincenti. Ma è così perchè racconta la vita di noi tutti, solo approfondendo gli aspetti psicologici, le sfumature dei sentimenti e le ipocrisie delle (apparentemente) banali vite quotidiane. Anche io mi sono chiesta qual era il messaggio di un racconto di un tradimento o di un bacio da uno sconosciuto: il messaggio è la storia in sè, non ci sono insegnamenti da dare, l’autrice non si pone sul trono per insegnare alcunché. A me sono piaciuti particolarmente i racconti in cui trattava la malattia e la vecchiaia. Ciao!